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L’ombra dell’élite dietro le ideologie di massa

L’inganno del popolo e la rivoluzione tradita

La maggior parte degli esperti politici ritiene che il tracollo dell’URSS abbia comportato il definitivo fallimento degli ideali socialisti e ciò in quanto costoro continuano erroneamente a identificare tale regime con ogni forma possibile di comunismo reale. Ciononostante non possiamo dimenticare il fatto oggettivo che nella ex Unione Sovietica la dottrina socialista non è mai stata applicata veramente. Di fatto, Lenin e tutti gli altri agitatori della rivoluzione che vennero finanziati dai poteri forti tradirono le promesse fatte ai lavoratori e alla classe proletaria, consegnando il comando del Paese a un’élite privilegiata alto borghese. Il socialismo reale infatti avrebbe dovuto eliminare le cuase della miseria popolare e abbattere il potere illimitato dei pochi sui molti, ma al di là dei grandi proclami avvenne esattamente il contrario. Appena conclusa la rivoluzione Lenin e Trotsky non fecero altro  che smantellare tutte le organizzazioni indipendenti dei lavoratori ponendole fuori legge. Essi istituirono persino uno dei più celebri strumenti di controllo e di terrore sulla popolazione, il KGB, con il quale ridussero il popolo russo a una nuova schivitù. Lenin realizzò poi una netta separazione  tra la classe dirigente e il resto della popolazione, escludendo quest’ultima da qualsiasi concreta possiblità di manifestare il proprio dissenso politico.

La sedicente dittatura del proletariato divenne a tutti gli effetti una dittatura contro di esso e il popolo venne usato come carne da macello per attuare una rivoluzione che proveniva dall’élite borghese. Gli ideali comunisti furono utilizzati cinicamente per ingannare le masse.

Ad accorgersene, però, ci furono, come già visto, anche molti brillanti attivisti comunisti che avevano ingenuamente creduto nella causa della “rivoluzione proletaria”, e tra questi possiamo sicuramente citare la statunitense Bella Dodd (1904-1969), membro del Consiglio Nazionale del Partito Comunista americano (CPU-SA). Bella Dood scrisse infatti “The school of Darkness” (La scuola delle tenebre), uno straordinario volume rivelatorio dal titolo emblematico divenuto ormai praticamente introvabile. Il contenuto esplosivo dell’opera ripercorre le tappe della Rivoluzione russa, soffermandosi poi sulle prove inoppugnabili che riguardano il vero motivo per cui venne realizzata. E poiché come già visto furono proprio i banchieri di Wall Street a finanziare le attività rivoluzionarie internazionali sorge spontaneamente una domanda: per quale recondito motivo dei grandi capitalisti, tra i quali spiccava l’impero finanziario di J.P.Morgan, patrocinarono i comunisti? Gary Allen fornisce questa speigazione: “Se si riconosce che il comunismo non è un programma per la condivisione del benessere, bensì un metodo per il controllo, allora l’apparente paradosso del super-ricco che promuove il comunismo non è più tale. Diventa il logico, il perfetto strumento per megalomani in cerca di potere. Il comunismo non è il movimento delle masse oppresse, ma dell’élite economica”.

L’ombra dell’élite dietro ogni grande ideologia di massa

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