Lampadine a basso consumo

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…uno studio pubblicato nel giugno del 2008 dall’American Journal of Industrial Medicine segnalava che questa elettricita’ sporca aumenta di 5 volte il rischio di contrarre il cancro…

LAMPADINE A BASSO CONSUMO ENERGETICO: QUALI RISCHI PER LA SALUTE?

L’Europa e la Gran Bretagna pianificano la totale messa al bando delle lampadine a incandescenza ma questo significhera’ sofferenze e totale esclusione sociale per le persone con problemi di fotosensibilita’.

1 giugno 2009 –  Si tratta delle persone con patologie quali Lupus, forme di dermatite o eczema, elettrosensitivita’, autismo, epilessia, emicrania, alcuni tipi di porfiria, e molte altre ancora che possono soffrire gravi e dolorose reazioni all’illuminazione a basso consumo.
Come sappiamo, entro settembre 2012 saranno messe al bando in tutta l’Unione Europea le lampadine a incandescenza per fare spazio a quelle a minor consumo energetico. Lo hanno deciso gli esperti degli Stati membri che hanno approvato – come parte della Direttiva Ecodesign dei Prodotti che Consumano Energia (EuP) – una proposta di regolamento della Commissione volta a eliminare dal commercio gradualmente le lampadine tradizionali a partire dal 2009 per terminare alla fine del 2012. Da settembre 2009 non saranno piu’ in vendita le vecchie lampadine incandescenti da 100 watt, stessa sorte per quelle da 75 watt a partire dal 2011 e per le lampadine a incandescenza da 40 e 25 watt dal 2012.
Secondo questa proposta di regolamento, che deve essere ancora approvato dal Parlamento europeo, i consumatori potranno ancora scegliere tra le lampadine fluorescenti compatte a lunga durata oppure le lampade alogene efficienti che forniscono la stessa qualita’ di luce dei bulbi incandescenti con risparmi energetici tra il 25% e il 50%.

Le lampade fluorescenti compatte (LFC), la piu’ diffusa tipologia di lampade a basso consumo oggi presente sul mercato, presentano purtroppo tre principali problemi: le radiazioni elettromagnetiche, il mercurio e le radiazioni UV.

Radiazioni Elettromagnetiche
Misurazioni eseguite dimostrano che le LFC generano potenti campi elettromagnetici a poca distanza dalla sorgente, fino ad un metro di distanza (1). Il centro indipendente di ricerche francese CRIIREM (Centre de recherche et d´information sur les rayonnements e’lectromagne’tiques) sconsiglia pertanto di utilizzare lampadine a basso consumo energetico a brevi distanze, come ad esempio per illuminare i comodini delle camere da letto o le scrivanie (2). La messa al bando delle lampadine ad incandescenza portera’ quindi ad un aumento delle persone sottoposte ad alti livelli di radiazioni elettromagnetiche.
Esistono, inoltre, indicazioni che il campo elettromagnetico generato dalle LFC puo’ viaggiare all’interno dei cavi elettrici esponendo le persone alla cosi’ detta “elettricita’ sporca” in tutta l’abitazione. Uno studio pubblicato nel giugno del 2008 dall’American Journal of Industrial Medicine segnalava che questa elettricita’ sporca aumenta di 5 volte il rischio di contrarre il cancro (3). L’effetto dannoso dell’elettricita’ sporca e’ stato evidenziato anche dalle ricerche condotte dalla ricercatrice canadese Marta Havas (4).
Le lampade alogene a basso voltaggio (12V) possono anch’esse essere dannose a causa del campo elettromagnetico generato dal trasformatore. Cio’ succede in particolare con le radiazioni emesse dai “trasformatori elettronici” che possono contaminare anche le condutture generando elettricita’ sporca.
Le lampade alogene a 220 V non hanno invece questo effetto.

Mercurio
Le LFC contengono da 3 a 5 mg di mercurio, una sostanza estremamente tossica per il cervello, il sistema nervoso, i reni ed il fegato. Sebbene si dica che le LFC hanno un basso contenuto di mercurio, questo quantitativo e’ piu’ che sufficiente a causare seri danni alla salute. In modo particolare sono a rischio le donne in stato di gravidanza ed i bambini piccoli, poiche’ il mercurio influisce sullo sviluppo del cervello e del sistema nervoso del feto e del neonato.
Valutazioni eseguite dimostrano che quando una lampadina a basso consumo si rompe i vapori di mercurio si diffondono e le emissioni superano di gran lunga i livelli di sicurezza per svariate settimane dalla rottura (5). Le lampadine che non vengano smaltite correttamente potrebbero rompersi nei camion della spazzatura, diffondendo i vapori di mercurio sulla citta’, o finire nelle discariche dove il mercurio puo’ contaminare aria, acqua e suolo. Di conseguenza, la messa al bando delle lampadine ad incandescenza ed il conseguente aumento dell’utilizzo delle LFC portera’ centinaia di chilogrammi di mercurio direttamente nelle nostre case e nelle nostre strade.

Radiazioni-UV
Le LFC senza il doppio guscio protettivo (ed anche alcuni tipi di lampade alogene) emettono radiazioni UV-B e tracce di UV-C. E’ ben noto che questo tipo di radiazioni sono dannose per la pelle (i.e. tumore della pelle) e per gli occhi (i.e. cataratta). Diversi studi, infatti, dimostrano che le lampade fluorescenti aumentano il rischio di contrarre tumori della pelle (6).
La British Association of Dermatologists sostiene che le persone che soffrono di alcune malattie della pelle o che sono sensibili alla luce accusano un aggravamento dei loro sintomi in conseguenza dell’uso di lampadine a basso consumo energetico (7). Perfino individui senza problemi cutanei preesistenti possono sviluppare sul viso sintomi allergici e/o lesioni simili alle ustioni da sole (8).
La protezione supplementare del doppio guscio sulle LFC puo’ circoscrivere il problema delle radiazioni UV, ma fintantoche’ saranno vendute LFC senza doppia protezione, le razioni UV continueranno ad essere un alto fattore di rischio.

Ulteriori problemi
Altri problemi correlati all’uso delle LFC comprendono il tremolio della luce — che puo’ provocare mal di testa, affaticamento della vista e problemi di concentrazione (9) — e l’alta percentuale della componente blu della luce che, come e’ risaputo, diminuisce la produzione di melatonina, che a sua volta puo’ causare disturbi del sonno, tumori, attacchi di cuore, ecc.

Referenze
(1) clicca qui
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Bundesamt fuer Energie BEF, Electromagnetic fields of energy saving lamps, 2004,
clicca qui
(2) clicca qui
(3) clicca qui
(4) Havas, M. 2006. Electromagnetic Hypersensitivity: Biological effects of dirty electricity with
emphasis on diabetes and multiple sclerosis. Electromagnetic Biology and Medicine, 25: 259-
268, 2006
(5) clicca qui
(6) V. Beral, S. Evans, H. Shaw & G. Milton (1982), ‘Malignant melanoma and exposure to fluorescent
lighting at work’, , 7 August 1982, pp. 290-293.
Lytle CD, Cyr WH, Beer JZ, Miller SA, James RH, Landry RJ, et al. An estimation of squamous cell
carcinoma risk from ultraviolet radiation emitted by fluorescent lamps. Photodermatol Photoimmunol
Photomed 1992/1993; 9:268-274.
(7) ‘Low-energy bulbs ‘worsen rashes’, clicca qui
(8) clicca qui
clicca qui (coverage on Canadian television)
(9) ‘Low-energy bulbs cause migraine’, clicca qui
‘Fluorescent lights giving pupils headaches’,
clicca qui
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LINK ALL’ARTICOLO DELL’ADUC

6 pensieri su “Lampadine a basso consumo

  1. ale.com

    pazzesco come la gente si fidi di tutte le puttanate che legge in giro solo perche’ non vengono da organi ufficiali.
    ho appena letto (o cercato di farlo, visto che non sempre e’ possibile) tutte le reference allegate.

    basta leggere quelle per rendersi conto di quante puttanate ci sono scritte nell’articolo.

    se non si vuole sbattersi cosi’ tanto basta leggere il commento all’articolo originale di tale gianni comoretto, datato 30 giugno.
    fa un riassunto incompleto ma comunque significativo.

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  2. Code Name Jumper Autore articolo

    Gianni Comoretto conclude con: “…Ed è giusto sottolineare difetti e rischi di qualsiasi cosa. Ma senza esagerare”.
    Io uso le lampadine a basso consumo da 14 anni. Ne ho comprate parecchie spendendo parecchio e a seconda della marca/qualità la durata è stata da 1 anno a 8. Nessuno mi ha mai informato negli anni passati che questo tipo di lampadina contiene sostanze per cui va smaltita non tra i rifiuti normali.
    Se da una parte l’Aduc ha esagerato penso che dall’altra parte chi produce queste lampadine non ha minimamente sottolineato difetti e rischi. In fondo loro devono vendere. E noi comprare. Anche i clienti a volte s’incazzano… e questo si spera serva a migliorare le cose e i prodotti che troviamo in vendita.

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  3. ale.com

    da anni i produttori si impegnano a ridurre il contenuto di mercurio di quel tipo di lampade (ne ho presa una a caso dal catalogo philips, contenuto di mercurio=1.41mg, quindi meno della meta’ di quanto riportato come minimo dall’ADUC.

    e il mercurio e’ l’unica questione, tra tutte le scemenze scritte in quell’articolo, che va tenuta in considerazione MA senza generare inutili allarmismi.

    in ogni caso la mia opinione e’ che quando si infila una mezza verita’ tra 10 scemenze e’ facile che venga considerata una scemenza anche quella mezza. in questo modo, nessuno scopo e’ raggiungibile.

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  4. Pingback: Lampadine a basso consumo: contengono mercurio e sono cancerogene a breve distanza

  5. alex40

    Mi pare una esagerazione! Ed i tubi fluorescenti normali in uso da decenni? E tutti gli alimentatori PWM (dal caricabatterie del telefonino in sù?). Ed i telefonini, router Wireless, televisori, PC e relativi monitor?
    E la luce blu? Si possono usare lampade con temperatura di colore inferiore, non credo provochino tumori od attacchi cardiaci!
    Perchè non accendete il cervello prima di lanciare allarmi insensati? Torniamo al tempo nel quale i forni a microonde provocavano la sterilità?

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